La Basilica San Giovanni è un antico luogo di interesse storico, situato in località Pioppi, nel territorio comunale di Pratola Serra.
Realizzato intorno al VII secolo, l'edificio originario sembra identificarsi con la Basilica di S. Iohannis de Pratula, menzionata nei libri contabili del 1308-1310 insieme ad altre chiese del feudo di Serra. Assunse il ruolo di nuova sede dei Vescovi di Abellinum, dopo la distruzione della città a opera delle popolazioni longobarde, ed esercitò funzioni relig leggi di più
La Basilica San Giovanni è un antico luogo di interesse storico, situato in località Pioppi, nel territorio comunale di Pratola Serra.
Realizzato intorno al VII secolo, l'edificio originario sembra identificarsi con la Basilica di S. Iohannis de Pratula, menzionata nei libri contabili del 1308-1310 insieme ad altre chiese del feudo di Serra. Assunse il ruolo di nuova sede dei Vescovi di Abellinum, dopo la distruzione della città a opera delle popolazioni longobarde, ed esercitò funzioni religiose almeno fino al basso Medioevo, come testimoniato dalle numerose tombe rinvenute nel sito, risalenti a quel periodo e ben integrate ai livelli di terreno preistorico e romano. Per motivi non ancora noti, la Basilica perse la sua importanza e andò incontro a una fase di declino che ne causò, dapprima, l'abbandono e, quindi, il deterioramento, fino alla scoperta dei suoi ruderi, avvenuta nel 1981.
Dall'analisi di ciò che resta dell'originario impianto architettonico, la Basilica di San Giovanni doveva basarsi su una struttura molto articolata, costituita da una nartece, un grande vano monoabsidato, un battistero e un sepolcreto, adattabile alle molteplici funzioni e al regolamento della vita religiosa di più comunità. La grande aula col nartece è composta da cibario, schola cantorum, abside e nicchia ed è costruita a imitazione delle aule delle grandi ville del mondo romano. Il fonte battesimale, composto da quattro bracci uguali, ha molte somiglianze con quello della basilica paleocristiana rinvenuta nel Parco Archeologico di Aeclanum.
Inoltre, gli arredi funerari della Basilica, quali brocchette o piatti che recano il segno della croce, richiamano l'usanza bizantino-orientale di seppellire i morti, mentre altre croci d'oro e argento rinvenute nel sito presentano analogie con oggetti dello stesso tipo, ritrovati a Benevento, Capua, Pavia e Senise.
Il sito, ancora oggi, testimonia importanti e indelebili aspetti religiosi e culturali del periodo tardo-romano e medievale. leggi di meno
