Gesualdo è la “Città del Principe dei Musici”, del raffinato precursore della musica moderna e importante madrigalista, Carlo Gesualdo. Scrigno di bellezza autentica, fra i borghi più belli e tipici nel cuore dell'Irpinia, il cui Castello predomina sul centro storico, che si snoda lungo caratteristici vicoli concentrici. Il borgo di Gesualdo raccoglie a sé la maggior parte dei luoghi di interesse del paese irpino, tra cui il Castello e i Palazzi Pisapia e Mattioli. Conserva ancora un impianto me leggi di più
Gesualdo è la “Città del Principe dei Musici”, del raffinato precursore della musica moderna e importante madrigalista, Carlo Gesualdo. Scrigno di bellezza autentica, fra i borghi più belli e tipici nel cuore dell'Irpinia, il cui Castello predomina sul centro storico, che si snoda lungo caratteristici vicoli concentrici. Il borgo di Gesualdo raccoglie a sé la maggior parte dei luoghi di interesse del paese irpino, tra cui il Castello e i Palazzi Pisapia e Mattioli. Conserva ancora un impianto medievale e, dalla conformazione attuale del tessuto urbanistico, è possibile dedurre quale fosse la stratificazione sociale della popolazione che, per secoli, ha circondato la vita del Castello, ossia la forza lavoro, la società aristocratica e il clero. Tutto il centro abitato del paese si sviluppa, infatti, proprio intorno al fortilizio, a ovest del quale si trovano piccole e anguste case, attaccate le una alle altre secondo quelli che erano i canoni caratteristici dell'architettura feudale. A sud del Castello si notano, nel centro storico di Gesualdo, diversi palazzi signorili e a est piazze, fontane, conventi e altri edifici monumentali. Tutto il centro storico, infine, è caratterizzato da suggestivi vicoli in pietra che conferiscono ulteriore lustro e splendore al centro storico gesualdino. Tutti gli elementi architettonici appena menzionati rendono Gesualdo un paese unico nel suo genere e, per questo motivo, annoverabile tra le bellezze storico-culturali più importanti d'Irpinia.
Sono diverse le ipotesi avanzate circa la costruzione del Castello di Gesualdo che, secondo alcuni, sarebbe avvenuta in epoca longobarda, nel corso del VII secolo; per altri, risalirebbe al IX secolo. Alcune fonti, comunque, documentano l'esistenza del Castello nel XII secolo, durante la dominazione normanna, e il primo signore della fortezza sarebbe stato Guglielmo di Altavilla, la cui famiglia possedette il feudo per cinque secoli. La struttura è stata completamente rinnovata alla fine del Cinquecento, quando Carlo Gesualdo ne fece una corte rinascimentale, all'interno della quale era presente anche un teatro. Per i successivi secoli, il Castello ha subito diverse modifiche e vari restauri, fino a quando, nel 1855, divenne proprietà della famiglia Caccese che creò nuovi ambienti, rifacendo anche la facciata e creando un collegamento con Piazza Neviera. A partire dal 2000, sono stati effettuati altri lavori di recupero (soprattutto perché era stato fortemente danneggiato dal terremoto del 1980) e, dalla fine del 2015, è stato nuovamente aperto al pubblico. Oggi, la facciata del Castello di Gesualdo richiama gli stili architettonici tipici dell'Ottocento, mentre gli interni presentano elementi dell'arte gotica e dello stile rinascimentale. Al suo interno, sono ospitati incontri culturali, concerti e manifestazioni culturali, dedicati in particolare alla storica e artistica figura di Carlo Gesualdo (1566-1613), uno dei più grandi madrigalisti vissuti tra XVI e XVII secolo.
Il Cappellone, detto anche "Chiesa del Santissimo Sacramento", è una costruzione attribuita a Domenico Ludovisi e a suo figlio Nicolò, che la terminò nel 1736. E’ nota agli abitanti del paese anche come "Cupolone" e deve il suo nome soprattutto alla parte alta, quella della cupola perfettamente emisferica. L'edificio risulta particolare perché ha una base quadrata, una facciata in pietra, con degli intagli a rilievo, una parte centrale cilindrica nella quale si trovano quattro finestroni allineati e una parte alta costituita, appunto, dalla cupola. Quest'ultima, a sua volta, è sormontata da un'altra cupola, più piccola, che poggia su quattro pilastri e sovrastata, a sua volta, da una croce. A guidare verso l'entrata del Cappellone, vi è un’ampia scala di nove scalini in travertino realizzata nel 1842 dai maestri scalpellini Pesiri di Gesualdo. All’interno, invece, è esposta la tela del Palio, realizzata per celebrare l’incontro riconciliatore tra Carlo ed Emanuele Gesualdo. leggi di meno