Abitata fin dal Neolitico (V-IV millennio a.C.), Grottaminarda è posizionata in una area strategica ed è stata terra di passaggio sulla rotta tirreno-adriatico fin dall'antichità, rappresentando un fondamentale snodo commerciale. Le origini del borgo di Grottaminarda si datano intorno al XII secolo, con il normanno Trogisio de Grutta, ed è noto che nel 1142 divenne proprietà della famiglia d’Aquino. Proprio con i d'Aquino Grottaminarda venne fortificata con delle mura, il Castello e diverse chi leggi di più
Abitata fin dal Neolitico (V-IV millennio a.C.), Grottaminarda è posizionata in una area strategica ed è stata terra di passaggio sulla rotta tirreno-adriatico fin dall'antichità, rappresentando un fondamentale snodo commerciale. Le origini del borgo di Grottaminarda si datano intorno al XII secolo, con il normanno Trogisio de Grutta, ed è noto che nel 1142 divenne proprietà della famiglia d’Aquino. Proprio con i d'Aquino Grottaminarda venne fortificata con delle mura, il Castello e diverse chiese, estendendosi fino a Portaurea, denominata anche Porta Grande. Sotto gli Aragonesi, nel 1443, divenne dogana, poi trasformata in stazione di posta. Il comune è stato fortemente danneggiata dal terremoto del 1732, per la prossimità dell'epicentro.
La principale architettura del borgo è il Castello D’Aquino. Il maniero si erge in posizione dominante nell’antico borgo. L'impianto originario di questa fortezza, a pianta quasi trapezoidale, risale all’Alto Medioevo e fu ampliato intorno alla prima metà del XII secolo con l’istallazione della cinta muraria difensiva. Appartenne prima alla casata D’Aquino, dal 1134 al 1531, quando fu loro sottratto da Carlo V, per passare poi a varie famiglie feudatarie e diventare, nel 1988, di appartenenza comunale. In seguito ai terremoti del 1694 e del 1732, parte della struttura del Castello D'Aquino divenne dimora signorile e diversi ambienti furono riadattati: il primo piano del settore sud fu adibito a zona residenziale e un’area retrostante fu trasformata in suntuoso giardino pensile con terrazza, con affaccio sul suggestivo panorama della valle sottostante, florida in vegetazione. Nonostante i numerosi interventi di restauro che lo hanno interessato, ancora oggi sono visibili alcune delle mura perimetrali d’epoca aragonese, costituite da filari di laterizi alternati a ciottoli fluviali o a pietre calcaree, cementati con malta durissima. Restano, inoltre, agli angoli del vecchio baluardo difensivo le quattro torri: tre cilindriche e una a pianta quadrata, tutte su base scarpata, al fine di apportare al maniero maggiori vantaggi difensivi. Sono ancora ammirabili resti del coronamento merlato guelfo alla sommità di alcuni tratti murari. La parte inferiore della struttura, invece, ospita le cantine, ricavate all’interno di una grotta sotterranea, e alcuni cunicoli voltati a botte. Recentemente restaurato, Castello D'Aquino è sede del Museo Antiquarium e ospita la Biblioteca Comunale "O. Sanini" e mostra ancora lo splendore di un tempo.
La più importante e grande chiesa di Grottaminarda è la chiesa Madre di S. Maria Maggiore, realizzata a partire dal 1746 su progetto di Vanvitelli. Bello è il portale che presenta decorazioni barocche. All'interno spicca il fonte battesimale di marmo, l'altare maggiore, diverse cappelle, la tomba di Giovanni Bellugio, dipinti settecenteschi attribuiti ad Antonio Sarnelli, la volta dipinta da Matteo Vigilante (1788), ed, infine, un organo settecentesco. All'esterno, sulla destra della chiesa, spicca l'alta Torre Campanaria, che si sviluppa su tre livelli. La targhetta metallica turistica vicino alla torre la definisce "Torre vanvitelliana" e la data 1764. leggi di meno