Il borgo medievale MONTIS VIRIDIS (MONTEVERDE), che fu sede vescovile nel XI secolo, Monteverde venne fondata in un'area frequentata sin dal Neolitico. Su uno dei tre colli su cui si erge Monteverde, il Serro dell'Incoronata, sono visibili delle mura risalenti al IV-III secolo A.C.; taluni studiosi in passato, tesero ad identificare tale sito in Cominium. Ad ogni modo, Monteverde venne fondata in un'area frequentata sin dal Neolitico. La successiva presenza dei Romani è testimoniata non solo dai leggi di più
Il borgo medievale MONTIS VIRIDIS (MONTEVERDE), che fu sede vescovile nel XI secolo, Monteverde venne fondata in un'area frequentata sin dal Neolitico. Su uno dei tre colli su cui si erge Monteverde, il Serro dell'Incoronata, sono visibili delle mura risalenti al IV-III secolo A.C.; taluni studiosi in passato, tesero ad identificare tale sito in Cominium. Ad ogni modo, Monteverde venne fondata in un'area frequentata sin dal Neolitico. La successiva presenza dei Romani è testimoniata non solo dai resti di un ponte, noto come "Ponte Pietra dell'Oglio", ma anche dai ripetuti ritrovamenti nel territorio di preziosi oggetti d'arte romana, antiche armature, monete e reperti provenienti dalle colonie greche. Lo storico romano Tito Livio cita il villaggio sannita di Cominium Ocritum, toccato da Annone, generale di Annibale, durante la seconda guerra punica. Lo storico Nicola Fierro, in un suo studio sulla battaglia di Aquilonia, identifica Cominium Ocritum con Monteverde. Questa identificazione è rivendicata anche da Cerreto Sannita, nota successivamente in latino come Cominium Cerritum. Il nome Cominium è osco, cioè sannita, ed è identico alla Cominium il cui nome si conserva nella Valle di Comino e a San Donato Val di Comino. Il nome Cominium sembra riferirsi alle località in cui venivano convocate le adunanze (comitia); probabilmente ne esisteva uno per ogni popolazione o tribù di lingua osca. È infatti attestata la presenza del toponimo per Marrucini, Equicoli, Pentri e Irpini. Il borgo sorse nel Medioevo. Nell'XI secolo divenne sede vescovile ed ebbe un proprio vescovo fino al 1531, anno in cui la diocesi di Monteverde fu unita alla diocesi di Canne. Dal 1532 al 1641 costituì la Signoria di Monteverde per i Grimaldi Principi di Monaco Marchesi di Campagna. Nel 1513, il feudatario era Ferdinando Orsini, Duca di Gravina; nel 1695 il Regio Fisco vendette Monteverde a Sangermano Giacinto Jeronimo, Vescovo di Nusco ed a Sangermano Michele, che divenne Barone di Monteverde, prendendo possesso del Castello posto alla sommità dell'abitato. Nel 1694, un tremendo terremoto colpì duramente Monteverde. Meritano sicuramente una visita il Castello Baronale dei Sangermano e la Cattedrale di Santa Maria di Nazareth.
Il Castello baronale dei Sangermano. Se è probabile che la sommità del monte su cui si trova il Castello fu già utilizzata in epoca remota per erigervi delle fortificazioni irpine, di certo, i Longobardi vi eressero un fortilizio difensivo nell'Alto Medio Evo, nell'IX secolo. Alla struttura a base trapezoidale, durante il Medioevo vennero aggiunte quattro torri angolari, due cilindriche e due quadrate, di cui una si vede nell'immagine sulla sinistra, ed un ponte levatoio, oggi scomparso, ma la cui esistenza si desume dalla struttura d'ingresso visibile nell'immagine sulla destra.Rilevanti furono le ulteriori modifiche subite dal Castello nel corso dei secoli, che però, non ne cambiarono significativamente l'impianto originario. Infatti, gli interventi del XV e del XIX secolo, che conferirono la configurazione odierna, non alterarono i caratteri di fortezza aragonese. Ancora oggi, osservando il Castello, si vedono chiaramente le feritoie e le finestre rettangolari delimitate da piccoli blocchi squadrati di travertino.L'intera struttura difensiva, realizzata impiegando pietra locale sbozzata e lavorata, venne edificata sopra la roccia affiorante in più punti alle basi del castello . Attorno al Castello, si andò aggregando il borgo medioevale, il cui intreccio di stradine, vicoletti, scalinate e piazzette, ancora caratterizza il percorso urbano della parte antica del paese.
La Chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria di Nazareth, costruita nei primi secoli dopo l’anno mille. Monteverde è stata sede vescovile dal 1049 al 1818: nel primo periodo, 1049-1531, era una piccola diocesi che comprendeva Carbonara e Cairano , ed ha dato i natali a San Giordano abate di S.Maria di Pulsano, secondo abate dell’ordine dei Pulsanesi. La sede episcopale fu eretta poco prima del secolo XI e se ne trova citazione in alcuni atti presso il Vaticano; dal 1531 fu accorpata alla diocesi di Canne e Nazareth (nel 1604 divenne vescovo di questa diocesi il cardinale Maffei Barberini, futuro papa Urbano VIII).
Il Borgo di Monteverde è stato negli ultimi anni oggetto di una serie di interventi per iniziativa dell’Amministrazione Comunale finalizzati a migliorarne la sua accoglienza calibrandola per una ospitalità accessibile. A tal proposito, a seguito del meeting delle diverse abilità “UN PAESE ACCESSIBILE” la cui prima edizione risale al 2006 ha intrapreso un percorso un percorso di sviluppo locale che ha come tema centrale il “Turismo accessibile” gli interventi a tutt’oggi realizzati e/o in fase di ultimazione sono:
a) un percorso tattilo/plantare di quasi 5 km con audio guida e dispositivo di posizionamento che attraversando tutto il borgo mette a sistema le risorse storico/artistiche presenti;
b) il museo del grano e della donna multimediale all’interno del castello fruibile anche da diversamente abili
c) una struttura di ospitalità per diversamente abili per 82 posti letto, con spazi per spettacoli al chiuso ed all’aperto il cui progetto strutturale è in fase di ultimazione e per la quale è necessario acquisire l’arredo e le attrezzature
Grazie all’aione dell’amministrazione locale Il comune di Monteverde è socio del Club “Borghi più belli d’Italia”, nel 2017 ed è stato tra i protagonisti della sfida “il Borgo dei Borghi” trasmessa da RAI 3 classificandosi al 2° posto, nel 2018 per la stessa trasmissione si è classificato tra i finalisti.
Nel 2018 il comune di Monteverde è stato insignito del premio “Cento Mete d’Italia” organizzato dall’associazione Dell'Anna Eventi con la casa editrice Rde con il patrocinio del Senato. Il Premio 100 Mete d'Italia, , si propone di dare valore alle migliori esperienze realizzate dalle pubbliche amministrazioni per il miglioramento concreto della qualità della vita dei cittadini, in un'ottica di sostenibilità e di promozione della cultura.
Di recente Monteverde ha vinto il premio speciale ‘città accessibile’ europea 2019, “Access City Award 2019“ della COMMISSIONE EUROPEA; primo comune al di sotto dei 50 mila abitanti ad incassare il premio europeo, conferito tradizionalmente a quelle città che promuovono iniziative a sostegno dell’accessibilità. leggi di meno