Il Santuario di San Gerardo Maiella è un luogo di culto dedicato a Santa Maria Mater Domini e a San Gerardo. Le notizie più antiche sulla sua esistenza risalgono, infatti, al Duecento, quando figurava tra i beni amministrati dall'arcidiocesi di Conza sotto il titolo di Sancta Maria de Silere (Santa Maria del Sele). Dal 1527 quest'antico titolo venne mutato in Sancta Maria Mater Domini, ovvero "Madre del Signore", e fu proprio in questo periodo che il Santuario divenne meta di numerosi pellegrini leggi di più
Il Santuario di San Gerardo Maiella è un luogo di culto dedicato a Santa Maria Mater Domini e a San Gerardo. Le notizie più antiche sulla sua esistenza risalgono, infatti, al Duecento, quando figurava tra i beni amministrati dall'arcidiocesi di Conza sotto il titolo di Sancta Maria de Silere (Santa Maria del Sele). Dal 1527 quest'antico titolo venne mutato in Sancta Maria Mater Domini, ovvero "Madre del Signore", e fu proprio in questo periodo che il Santuario divenne meta di numerosi pellegrini dei paesi della Valle del Sele e dintorni.Nel 1754 San Gerardo fu assegnato al Convento Redentorista di Materdomini, dove morì un anno dopo. L'amore e la devozione nei confronti del Santo da parte dei fedeli furono tali che in seguito alla sua canonizzazione, avvenuta nel 1904, il Santuario fu insignito del prestigioso titolo di "basilica minore" da Papa Pio XI nel 1930, assumendo così la denominazione che oggi conosciamo.Il Santuario di San Gerardo Maiella sorge nello stesso luogo dove, secondo la leggenda, Santa Maria, presentandosi come la Mater Domini, apparve su un sambuco ad alcuni contadini, ai quali chiese e ottenne che venisse costruita una cappella in suo onore. Nel 1929 il luogo di culto venne affiancato dalla Chiesa del Redentore, edificata per accogliere l'ingente flusso di pellegrini che, ogni anno, si recavano a Materdomini in segno di devozione per San Gerardo. Rispetto al suo originale stile neoclassico, impreziosito dalle vetrate istoriate che riproducevano la vita del Santo, l'edificio, oggi, si presenta non più ricco di tanti fregi e affreschi, benché ricostruito sulla stessa pianta di quello precedente. Nonostante ciò, è ancora uno dei luoghi di culto più amati in Irpinia e richiama, ogni anno, migliaia di visitatori. leggi di meno