Scopri il fascino del borgo di Andretta, un piccolo centro in provincia di Avellino, che offre panorami mozzafiato, un’atmosfera senza tempo e tracce di un passato ricco di significato.
Borgo che sovrasta la valle dell’Ofanto e si erge a guardia della Diga artificiale di Conza, Andretta ha una storia millenaria che affonda le sue radici nel Paleolitico Inferiore.
Sviluppatasi in piccoli nuclei abitativi nelle varie località di Pero Spaccone, San Martino, Aiafalca e Toppa degli Schiavi, Andretta diventa borgo solo alla metà del VI secolo, quando la dominazione longobarda impose un restyling di quelle che un tempo erano ville rustiche a vocazione agricola e pastorale, in favore di uno schema urbano più attento alla difesa e al controllo del territorio. Questa sua conformazione a mo’ di avamposto fortificato, ad oltre 800 metri sul livello del mare, diede con molta probabilità anche il nome al borgo: Andreia, in greco, infatti, significa fortezza.
MONTE AIROLA E PANORAMICA
A ridosso del borgo di Andretta sorge un’ampia collina, attraversata da una fitta pineta. È il monte Airola, gemma naturalistica dalla quale è possibile godere di una straordinaria vista panoramica sulla valle dell’Ofanto e sul Tavoliere. Se non ci credete provate a percorrere il vialetto che si fa strada all’interno della pineta. Si arriva ad un’area attrezzata dalla quale far galoppare lo sguardo fino alla Puglia.
Passeggiando sul Monte Airola ci si imbatte anche in numerosi simboli religiosi, come i quadri di bronzo che riproducono la Passione di Cristo, o le diverse statue, di pastori e altre figure tipiche della tradizione, che hanno reso questo luogo un caratteristico e suggestivo presepe permanente. Inoltre, la rupe presenta diverse cavità naturali all’interno delle quali sono state riposte le statue della Madonna di Fatima e della Madonna di Lourdes e una imponente croce metallica, dal grande valore simbolico per la comunità andrettese.
MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA E ARTIGIANA
Con i suoi circa mille reperti che testimoniano gli antichi mestieri del cappellaio, del maniscalco, del ciabattino e i tanti utensili legati alla vita nei campi come l’aratro, il frangizolle, la tagliafieno, i tridenti e i picconi, il Museo della Civiltà contadina e artigiana di via Libertà è uno dei luoghi di maggiore interesse di Andretta.
Nelle sue numerose sale sono conservate le tracce di una civiltà di antiche origini rurali, dedita all’agricoltura e all’artigianato suddivisi in spazi che riproducono fedelmente ambienti, casalinghi e di lavoro, tipici dell’epoca pre-industriale.
LA CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA
Con la sua cupola adagiata sul maestoso campanile che si scorge dalla valle, la Chiesa di Santa Maria Assunta domina l’intero borgo di Andretta.
Sorta nel XVI secolo con una pianta a singola navata, la Chiesa Madre degli andrettesi oggi si presenta con un impianto baroccheggiante più ampio grazie all’aggiunta di due ulteriori navate. Al suo interno, quattro altari, con quello più grande sovrastato da una statua lignea della Vergine dell’Ottocento, sette cappelle e un mirabile coro del XVIII secolo sono illuminate da due ampi finestroni che si aprono nella parete absidale a semicerchio.
Il prospetto della Chiesa di Santa Maria Assunta che si erge da un terrazzamento, domina lo scenario con il suo imponente portale in pietra, il frontone con architravi, le due finestre quadrate e l’impianto del campanile che, con molta probabilità, in età feudale fungeva da torre di guardia.
IL SANTUARIO DELLA STELLA MATTUTINA
Conosciuto dagli andrettesi anche con il nome di Stella del Mattino, il Santuario della Stella Mattutina, edificio annesso ad un vecchio convento fondato nel Cinquecento dai Padri Cistercensi è uno dei luoghi di culto più importanti e visitati di tutta la Valle dell’Ofanto.
Meta di pellegrinaggio per antonomasia, durante l’ultimo sabato e l’ultima domenica di maggio, il Santuario è lo scenario della “Festa della Mattinella", uno degli eventi religiosi più amati dell’Alta Irpinia. Qui, secondo una antica leggenda, venne ritrovata una statua della Vergine, venerata dai fedeli di Vallata. I Vallatesi, pensando si trattasse di un furto, se ne riappropriarono, ma la statua continuava a sparire e ad essere ritrovata di prima mattina sopra una pianta di sambuco in agro andrettese. Da qui la decisione di assecondare il volere della Vergine che ha eletto Andretta a sua nuova sede.
Nel luogo del ritrovamento, perciò, i fedeli decisero di edificare una piccola cappella la cui statua, durante la Festa, viene portata in processione in cima ad un un carro trainato da buoi e seguito dalle “vergini”, ragazze di giovane età con abiti bianchi e mazzetti di gigli. La processione parte da Andretta e da Vallata, confluendo al Santuario della Mattinella dove i parroci dei due comuni ed i relativi Sindaci si scambiano i paramenti.