In posizione panoramica, che dischiude nei giorni di cielo terso un ampio orizzonte, Ariano Irpino, detta "Città del Tricolle", è da sempre un importante crocevia tra Tirreno ed Adriatico e tra Appennino e Puglia.

Ariano: la città del tricolle

  • 27 feb 2024
  • REPERTUR
  • Borghi Antichi

Baricentrica rispetto ai due mari, il Tirreno e l’Adriatico, da sempre crocevia di antichi itinerari, Ariano Irpino è la città normanna per eccellenza e un gioiello delle Aree interne della Campania

Abbarbicata sui colli Castello, Calvario e San Bartolomeo, Ariano Irpino è conosciuta per questo come la città del Tricolle, ma il suo primordiale insediamento, risalente al periodo neolitico, si sviluppò in località Camporeale dove tutt’ora passa il valico più importante di tutto l’Appennino Campano, la Sella di Camporeale, che mette in connessione il bacino del Miscano - Ufita, sul versante tirrenico con la valle del Cervaro, sul versante adriatico.

In età romana, l’insediamento si spostò più a valle al crocevia di antichissimi itinerari come la via Aemilia, la via Traiana e quella che diventerà la via Herculea. Attraversata da tutte queste strade consolari sorse Aequum Tuticum che viene citato per la prima volta da Cicerone nel 50 avanti Cristo in una missiva come una Stazione di Posta sulla strada che da Roma arriva alle Puglie e snodo cruciale sul tratturo che da Pescasseroli in Abruzzo arriva fino a Candela in Puglia. Questa straordinaria posizione, però, espose Ariano a numerosi problemi e fu così che in età longobarda, prima, ma soprattutto normanna, poi, l’insediamento si spostò in altura dando origine, così, all’attuale Ariano Irpino.

IL CASETLLO NORMANNO

Con lo spostamento del suo baricentro verso i colli, nel periodo a cavallo tra la dominazione longobarda e quella normanna vengono gettate le fondamenta di quell’imponente fortilizio che ancora oggi domina le valli dell’Ufita, del Cervaro e del Miscano. Sul perimetro della pianta trapezoidale sorgono le quattro torri cilindriche che formano il Castello di Ariano Irpino e che comunicano tra loro attraverso mirabili ed imponenti corridoi. Sulla sommità del maniero spicca il rudere dell’antico mastio da cui si poteva arrivare con lo sguardo fino al mare.

IL MUSEO DELLA CIVILTÀ NORMANNA

All’interno del Castello di Ariano Irpino è ospitato il Museo della civiltà Normanna con la sua pregevole Sala delle armi, un’area espositiva dove sono conservati circa 200 esemplari autentici di armi di varie epoche, le monete Ducale e Augustale, le pergamene, il mantello di Re Ruggiero II e il meraviglioso plastico della battaglia di Hastings del 1066 che fu decisiva per l’espansione degli Uomini del Nord verso il Mediterraneo. Il Museo rappresenta uno spazio ricco di storia e cultura in cui viene evidenziata a più riprese la straordinaria importanza di Ariano, una delle prime, più ramificate e meglio strutturate Contee dell’Alto Medio Evo.

LA CATTEDRALE DI ARIANO IRPINO

Luogo di culto e di devozione non solo per la comunità del Tricolle, ma per l’intera Irpinia, la Cattedrale di Ariano, intitolata all’Assunzione di Maria a Sant’Ottone Frangipane e a Sant’Elzeario da Sagrano, le cui statue troneggiano sui portali che si aprono su uno scrigno di opere d'arte di varia epoca, fu riconosciuta nel 1940 Monumento Nazionale, mentre nel 1984 ottenne da Papa Giovanni Paolo II il titolo di Basilica minore.

L’attuale edificio sorge sugli antichi ruderi di un tempio di Apollo eretto poco prima dell’anno Mille ed ebbe subito un ruolo preminente per l'intera comunità divenendo, come e più del castello, un simbolo di forza e di prestigio per la città. Dell’antica Cattedrale oggi resta in piedi soltanto la superba facciata in pietra arenaria verde di Roseto e in stile romanico a capanna. Del Cinquecento sono anche i portali. 

Al suo interno nove cappelle e una serie di opere di grande fascino rapiscono lo sguardo del visitatore. Tra tutte la tela dell'Assunzione di Maria Vergine al cielo, opera di autore romano anonimo, fatta eseguire dal Vescovo Tipaldi nel 1745 e il quadro dell'Annunciazione del pittore fiammingo Wenceslas Cobergher del 1590.

LA RIEVOCAZIONE DELLE SACRE SPINE

A testimoniare il ruolo preminente di Ariano nella Storia con la S maiuscola, la Rievocazione in costume del dono delle Sacre Spine, trasporta la comunità arianese indietro nel tempo in una tre giorni di grande fascino e richiamo per l’intera Valle Ufita. Secondo la leggenda la rievocazione, parte dall’assedio dei Saraceni di Lucera del 1255, prosegue con la vittoria di Carlo I d’Angiò su Manfredi, e si conclude con l’arrivo del sovrano angioino ad Ariano nel 1269. Ed è proprio durante la sua permanenza sul Tricolle che il re di Sicilia decise di donare al Vescovo Pellegrino due Sacre Spine della Corona di Cristo.

IL MUSEO CIVICO DELLA CERAMICA

Oltre ad essere stata una delle Contee più prestigiose del suo tempo, Ariano oggi è annoverata tra le Città più importanti della maiolica e della ceramica e il Museo Civico e della Ceramica, appunto, allestito all’interno di Palazzo Forte ne è la prova. Con le sue 250, tra maioliche e ceramiche che vanno dal IX secolo ai giorni nostri, il Museo offre una ricca testimonianza degli stili e delle tecniche di lavorazioni che si sono susseguite per oltre mille anni.

ARIANO FOLK FESTIVAL

Ma Ariano è anche città di musica e di cinema e il suo nome negli ultimi 20 anni è iniziato a circolare per lo Stivale grazie a due kermesse che nel tempo sono diventate di primissimo piano nel panorama nazionale come l’Ariano Folk Festival che ospita i principali artisti della scena world, folk e gypsy music di tutto il mondo

ARIANO FILM FESTIVAL

l’Ariano International Film Festival, una rassegna cinematografica che associa il suo nome anche ad un concorso di Cosplay ispirato al mondo dell’animazione per ragazzi.

AGLIO DELL’UFITA

I caratteristici terreni della Valle Ufita si prestano da sempre alla coltivazione di un aglio dalle proprietà organolettiche molto particolari: l’aglio dell’Ufita, caratterizzato da un elevato contenuto di oli essenziali e principi attivi e dal sapore fortemente aromatico. Questo prodotto si presenta in bulbi di colore bianco tendenti al rosato, di dimensioni medie, che vengono intrecciati in corone per poi essere adeguatamente essiccati.

Nella cucina irpina, l’aglio dell’Ufita è uno dei principali ingredienti per realizzare alcune preparazioni come la frittata di aglio fresco, la ciambuttella di Grottaminarda, una ratatouille a base di peperoni, patate e pomodori e molti condimenti per i primi piatti.

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