Immerso tra le colline della provincia di Avellino, il borgo di Gesualdo racconta una storia di arte e cultura unica nel suo genere.

Gesualdo: il borgo del Principe della Musica e della storia irpina

  • 12 mar 2024
  • REPERTUR
  • Borghi Antichi

Terra di Principi, Musici e Poeti, con un centro storico in cui si intrecciano vicoli e stradine concentriche tra i più belli d’Irpinia, Gesualdo si staglia con il suo castello fra le valli d’Ansanto e dell’Ufita.

Borgo medievale edificato così come lo conosciamo oggi in età Longobarda, Gesualdo lega la sua storia all’omonima famiglia e a Carlo Gesualdo, il “principe dei Musici”. Durante la sua straordinaria vita, il castello, eretto tra l’epoca longobarda e quella normanna, fu trasformato in un cenacolo di artisti in cui trovarono rifugio ospiti illustrissimi tra letterati, musicisti e poeti come Torquato Tasso. Si deve proprio al più grande madrigalista del tardo Rinascimento italiano il rinnovo della fortezza che divenne a tutti gli effetti una corte rinascimentale con al suo interno addirittura un teatro.

IL CASTELLO E IL BORGO MEDIEVALE

Oggi, la facciata del Castello di Gesualdo ricalca i canoni dell’architettura ottocentesca, mentre gli interni continuano a presentare arredi ed elementi dell’originario assetto gotico-rinascimentale. Attorno all’antico maniero ruota in tutto il suo splendore di viuzze lastricate uno dei centri storici più affascinanti di tutta l’Irpinia orientale. Con il suo impianto tardo medievale, il borgo di Gesualdo si snoda tra palazzi signorili come quello dei Pisapia e dei Mattioli, piazze, fontane, conventi ed edifici monumentali che donano un fascino unico a tutto l’abitato.

I PALAZZI STORICI DI GESUALDO (PISAPIA E MATTIOLI)

Situati, uno di fianco all’altro, nei pressi del Castello, i palazzi signorili dei Pisapia e dei Mattioli, fanno parte di una cortina di edifici che furono realizzate intorno al ‘600 sulla pianta di strutture risalenti al periodo medievale.

Ripresi e restaurati per intero dopo il terribile sisma del 1980, oggi formano un unico complesso architettonico divenuto di proprietà comunale e luogo deputato anche alle attività culturali di Gesualdo.

Del vecchio palazzo Mattioli sono scampati alla ricostruzione post-terremoto alcuni arredi e assetti interni come i caminetti e le fornacette di inizio Novecento. Mentre di palazzo Pisapia, invece, dopo il restauro completato nel 2009, sono emerse alcune pitture parietali che hanno come soggetto le rotte della grande navigazione del Settecento.

IL CUPOLONE

La Chiesa del Santissimo Sacramento, conosciuta e amata da tutti i gesualdini come “Cupolone” o “Cappellone” è un edificio religioso costruito a metà del XVIII secolo su un disegno affascinante quanto inusuale.

Su una pianta quadrata, infatti, si staglia un corpo di fabbrica centrale dalla forma cilindrica che è sormontato a sua volta da una imponente cupola emisferica. Sulla sommità di questa spuntano quattro pilastri che sorreggono una cupola più piccola e una croce.

IL PRESEPE VIVENTE

La grande suggestione offerta dal Centro storico e dal Castello, trasformano Gesualdo in un palcoscenico a cielo aperto ideale per i grandi eventi in costume. Tra questi è di grandissimo appeal il Presepe vivente, una manifestazione di carattere storico e religioso che dal 1991 richiama visitatori da tutta l’Irpinia e li coinvolge in una atmosfera natalizia pervasa dal profumo di antichi sapori e illuminata dalla fioca luce delle fiaccole che ammantano di magia le strade che si intrecciano per tutto il centro storico.

I RITI DEL VENERDÌ SANTO

Altro appuntamento di grande fascino e suggestione è quello legato ai riti pasquali del Venerdì Santo. In un percorso teatrale che ripercorre la Passione di Cristo, si parte dal Cupolone, allestita come la sede del Pretorio di Pilato dal quale ci si incamminerà per raggiungere il Golgota allestito scenicamente nei pressi del Castello longobardo. Tutta la rappresentazione ha come colonna sonora le musiche polifoniche del principe madrigalista Carlo Gesualdo in un susseguirsi di quadri scenici altamente suggestivi che coinvolgono sia gli attori che gli astanti.

COME ARRIVARE

Gesualdo dista 40 chilometri da Avellino e Benevento e 90 km da Napoli e si raggiunge facilmente in auto. Per chi proviene dall’Autostrada A16 Napoli - Bari basta uscire al casello di Grottaminarda e proseguire per 9 chilometri mantenendo la sinistra e seguendo le indicazioni per Montella/Taurasi/S. Angelo dei Lombardi/Paternopoli/Gesualdo/Frigento Centro/Bonito/Mirabella/Eclano

DOVE DORMIRE

Nel centro storico di Gesualdo ci sono diverse soluzioni per i turisti che decidono di fermarsi per una o più notti. Tra queste meritano una menzione speciale il B&B Cembalo, in via IV novembre, che offre anche un ristorante al proprio interno e la connessione WiFi gratuita, e il B&B Verde Irpinia in contrada Maddalena 4, che propone un accesso in un giardino ameno con terrazza sulle colline circostanti

DOVE MANGIARE

Ai piedi del borgo, in aperta campagna, sorge il ristorante La Pergola (strada comunale Freda). Si tratta di un piccolo scrigno di accoglienza, buona cucina e tradizioni enogastronomiche irpine da non perdere.

In alternativa, spostandosi non di molto dal borgo di Gesualdo, in territorio frigentino c’è l’Azienda Agrituristica “Fontana Madonna”, una tenuta di grande pregio immersa nel verde dell’omonima contrada. Qui è possibile degustare oli e vini di grande valore ma anche pernottare nelle camere inglobate negli ambienti della locanda.

POMODORO SECCAGNO DI GESUALDO

Da una pianta di medio sviluppo ma decisamente compatta, nascono le bacche di colore rosso intenso e leggermente squadrate del pomodoro seccagno di Gesualdo, prodotto tradizionale della Regione Campania.

Coltivato come un pomodorino classico a raccolta tardiva, viene coltivato da sempre in queste contrade completamente all’asciutto, senza l’utilizzo di acqua. Da qui il nome “seccagno”, in quanto resistente agli stress idrici. Per il suo gusto inconfondibile, delicato ma allo stesso modo deciso, viene utilizzato essenzialmente per la produzione di sugo con il quale si condiscono solitamente i Fusilli e i cauzun’, i tipici ravioli di ricotta.

IL SEDANDO DI GESUALDO

Conosciuto con il termine dialettale di "accio", il sedano di Gesualdo è una varietà locale che si coltiva sulla dorsale tra la valle dell’Ufita e del Calore entrato da poco tra i Presidi Slow Food della Regione Campania. Grazie alla particolare esposizione al sole dei terreni in cui viene coltivato, questo sedano ha coste di un colore verde acceso, il ciuffo verde e un gambo più chiaro, tendente quasi al bianco.

L’accio di Gesualdo si semina a metà gennaio e, dopo circa tre settimane, cominciano a spuntare i primi germogli. Il sapore di questa antica varietà di sedano è dolce e per questo motivo è utilizzato nel pinzimonio o in insalate. In passato, il sedano di Gesualdo si usava anche per decotti e tisane, per via delle sue riconosciute proprietà diuretiche e depurative.

CECARUOCCOLE

La cucina gesualdina è una cucina semplice che abbraccia pienamente la cultura contadina. Le ricette tipiche si caratterizzano per la facilità di esecuzione e per la semplicità degli ingredienti provenienti quasi esclusivamente dal lavoro dei campi. Una di queste è quella dei cecaruoccole, un tipo di pasta molto simile ai caratelli condotti con un sugo a base di broccoli sfritti con l’aglio dell’Ufita e insaporiti dall’Olio Ravece.

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