Il borgo di Savignano Irpino si snoda lungo l'antica strada che collegava il Sannio e l'Irpinia alla Capitanata e della Daunia. Delizioso, quasi una bomboniera, il piccolo centro abitato, dove le case sono comprese tra il Castello e la Chiesa di San Nicola. Savignano sorge in una posizione elevata, tanto da regalare agli occhi del visitatore uno splendido panorama e un’aria davvero salutare. Molte sono le testimonianze storiche e le presenze archeologiche presenti sul territorio, reperti che tes leggi di più
Il borgo di Savignano Irpino si snoda lungo l'antica strada che collegava il Sannio e l'Irpinia alla Capitanata e della Daunia. Delizioso, quasi una bomboniera, il piccolo centro abitato, dove le case sono comprese tra il Castello e la Chiesa di San Nicola. Savignano sorge in una posizione elevata, tanto da regalare agli occhi del visitatore uno splendido panorama e un’aria davvero salutare. Molte sono le testimonianze storiche e le presenze archeologiche presenti sul territorio, reperti che testimoniano per lo più insediamenti dell’era paleolitica. Risulta, poi, che diversi gruppi etnici si siano succeduti nella zona: gli Umbro-Sabelli, gli Entri, gli Osci e gli Irpini di origine Sannita. Savignano Irpino sposa perfettamente la propria storia con la bellezza suggestiva dei suoi luoghi. Alcuni documenti del XII secolo riportano una divisione di Savignano in due paesi, mentre una frazione formava, insieme con Greci e Ferrara, una sola Baronia. Numerosi sono stati i Signori succedutisi sul dominio di Savignano e tra essi ricordiamo: Manfredo Maletta, Novello Dolfi, Bernardino e Francesco Spinelli. Nel 1727 l’Arcivescovo Orsini, in seguito Papa Benedetto XIII, fece dono ai savignanesi di un ospedale denominato “Hospitus pro peregrinis”, attualmente sede del Municipio e noto come palazzo Orsini. Savignano sposa perfettamente la propria storia con la bellezza suggestiva dei suoi luoghi: tappa obbligata è la località ad est del centro urbano, compresa tra il bosco, il Lago Aguglia e la Sorgente Sulfurea, ai piedi del Monte Sant’Angelo e sul torrente Cervaro. Savignano Irpino è stato inserito nel circuito dei “Borghi più Belli d’Italia” nel 2016
Il castello Guevara si erge sulla parte più alta di un costone roccioso, oggi chiamato "Tombola", in posizione di dominio sulla valle del Cervaro, consentendo il controllo sullo stretto passaggio obbligato verso la Puglia. Castrum Sabiniani, il piccolo borgo medioevale, si sviluppava tra la chiesa Madre ed il castello, mentre le mura seguivano l'attuale circumvallazione di Dietro Corte e i Finestroni. A nord il borgo era difeso da una torretta, a sud da un fortilizio, ed, infine, da un fossato difensivo dove oggi c'è una piazzetta. La struttura del castello che si ammira oggi solo in parte riflette l'originario impianto, tra cui le alte e spesse mura in pietra. Sorto originariamente, come già detto, come struttura difensiva, sotto i Guevara, di cui l'immagine mostra lo stemma, subì un mutamento nella destinazione d'uso, dato che fu trasformato in residenza (1527), anzi, in edificio a destinazione mista, essendo usato come centro di amministrazione e deposito di granaglie e derrate varie (ciò continuerà anche in epoca successiva, come si rileva dalle denunzie catastali del 1753 e del 1808). Il terremoto del 1732 danneggiò la struttura, che non subì ulteriori modifiche fino al 1880, essendo ancora abitato fino alla fine di tale secolo.
La chiesa Madre di S. Nicola e S. Anna è situata nel centro storico, in prossimità delle mura del castello, da cui sicuramente era inglobata in epoca passata, come confermerebbe lo stemma di Savignano situato sul fronte centrale, risalente al 1581. Il portale centrale è sormontato da un rosone (come gli altri due portali minori). Sulla sovrastante lunetta insiste una maiolica raffigurante S. Anna, protettrice di Savignano Irpino. L'istituzione della Parrocchia risalirebbe all'8 settembre 1588, stando alle risultanze degli atti battesimali. Tuttavia, è lecito supporre che, anche se in forma ridotta rispetto all'attuale, la struttura fosse preesistente. La facciata è in stile tardo-romanico e venne realizzata da scalpellini locali utilizzando pietra viva locale, proveniente dalla "Targiana", una località tra Savignano e Monteleone. L'interno è a tre navate a croce latina. L'altare maggiore, sopraelevato rispetto al livello della chiesa, venne realizzato con preziosi marmi. Le colonne che sostengono gli archi delle navate vennero realizzate in pietra viva. Gli eventi hanno inciso sull'impianto originario, dato che prima del terremoto del 1938, c'era una cripta in cui venivano seppelliti i defunti, e che dopo il suo crollo non è stata più riedificata, come pure la volta della chiesa era rotonda, mentre oggi è diritta. Una sorta di cappella a sè stante è il Battistero del 1514, sulla destra del portale principale, ritenuto parte della cappella del castello normanno. Tale Battistero è sovrastato da un bel portale in pietra. Tra le altre opere d'arte presenti nella chiesa si ricordano degli affreschi relativi al matrimonio tra S. Maria Vergine e e S.Giuseppe e la statua di S.Anna del XVIII secolo. Il campanile della chiesa che si vede sulla sinistra dell'immagine, era a forma di torre, ma a seguito del terremoto del 1938 venne ricostruito con una cupola a forma di piramide. Tale campanile, in posizione leggermente arretrata rispetto alla facciata, rappresenta l'elemento piú antico della struttura (XIII-XIV sec.).
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